Uliassi, Senigallia

​Il ristorante dello Chef Mauro Uliassi è un posto davvero speciale.
Sono ormai passati tre anni dalla mia prima visita nel 2015, era estate ed avevo avuto il piacere di mangiare nella veranda esterna che dà praticamente sulla spiaggia di Senigallia.
In occasione del raggiungimento del prestigioso traguardo delle tre stelle Michelin, ho convinto mia sorella ad accompagnarmi per tornare ad assaggiare alcuni piatti che hanno reso negli anni lo Chef uno dei migliori al mondo quando si parla di pesce e mare in tavola.
Il ristorante è esattamente come me lo ricordavo, luminoso, arredamento moderno con toni sul bianco che richiamano la luce che pervade ambiente ed interni al mare.

​Tra gli entree degno di nota un tris molto interessante: wafer di foie gras e ricciola, finta oliva all’ascolana con carne cruda e mandorla, alici tartufo e burro.

​Si inizia poi con il primo piatto che è stato semplicemente strepitoso: delicatezza e morbidezza del pesce fresco che si scioglie in bocca nel carpaccio di ricciola alla puttanesca.
La morbidezza del primo piatto viene contrastata efficacemente nella seconda portata: triglia croccante (un’impanatura superlativa!), zuppa di prezzemolo, rabarbaro e colatura di alici. Croccantezza e morbidezza, dolcezza ed acidità, tutte sapientemente bilanciate e contrastanti per un effetto incredibilmente armonico e delizioso.

​Si prosegue poi con il ‘Rimini fest’: calamaretti fritti sul carbone e citronette (ovvero aglio, olio, limone azotati). Spettacolo alla vista, al sapore e al cuore.

​Il primo vero piatto all’italiana con la pasta: spaghetti affumicati con vongole e pomodorini grigliati. E per finire la rana pescatrice con sugo con olive e capperi.

​E per finire un’accoppiata di dolci.
Il primo un gelato di mandorla e poi il tiramisù scomposto che ho particolarmente apprezzato!

​Complimenti Chef Mauro Uliassi, per il tuo traguardo e per la passione che metti nel tuo lavoro, ogni volta traspare inconfondibilmente dai tuoi piatti meravigliosi.
Non vedo già l’ora di tornare per la terza volta.