Marsala è una città strettamente legata alla tradizione vitivinicola del nostro paese e non solo per il celebre omonimo vino. Preparando il mio viaggio in Sicilia mi sono immaginata varcare la soglia della casa madre di una delle etichette italiane più famose, Donnafugata. Anche se in questa sede di Marsala non sarà possibile visitare vigneti (qui avvengono solo affinamento ed imbottigliamento), potrete comunque respirare la sensazione di ‘casa madre’ della famiglia Rallo (i fondatori) e degustare alcune delle loro migliori produzioni. Donnafugata in tutto conta 405 ettari di vigneti sparsi tra Contessa Entellina, Pantelleria e i più recenti territori di Vittoria ed Etna, per un totale di 2 milioni e mezzo di bottiglie l’anno. Per la mia visita in cantina ho scelto la formula Donna Gabriella, ovvero la degustazione di 5 vini icona di Donnafugata in abbinamento a 5 piccoli piatti tipici della regione. Tra tutti tre vini hanno suscitato una vera emozione, sia all’assaggio che nell’abbinamento al cibo. Il Chiarandà del 2007 Contessa Entellina DOC, uno Chardonnay dall’anima mediterranea, un affinamento parte in legno e parte in cemento, elegante e longevo, perfettamente abbinato a una frittata di patate. Mille e Una Notte Sicilia DOC 2015, trascorre 13 mesi in legno e 24 in bottiglia, Nero d’Avola, Petit Verdot, Syrah e altre uve: ottimo con le polpette di tonno al sugo. Ma lo scettro del mio vino preferito, premiato quest’anno al Vinitaly come miglior vino dolce d’Italia, il Ben Ryè 2016 Passito di Pantelleria DOC difficilmente può lasciare indifferente: quelle note di dolcezza di albicocca compensate dalla freschezza della scorza d’arancia è così equilibrato che ne vorresti bere un’intera bottiglia; ovviamente ideale in accompagnamento ai dolci, in questo caso proposto con sbriciolata di ricotta e cioccolato.
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August 2021
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