Le langhe sono uno dei territori italiani che preferisco. La calma, le colline ricoperte da filari di vigneti a perdita d’occhio e le roccaforti disseminate a ricordare una storia passata di terra di frontiera. E durante l’autunno questa terra diventa, se possibile, ancora più magica; l’aria frizzante, la nebbiolina che avvolge il paesaggio e conferisce un’aura misteriosa e i colori dalle tonalità calde della vegetazione che si sta preparando per il prossimo inverno. Questo è il paesaggio che è possibile ammirare dirigendosi verso il ristorante FRE a Monforte d’Alba. Il ristorante FRE si distingue, oltre che per l’ameno paesaggio in cui è accolto, anche per l’utilizzo di materie prime esclusive del territorio rifornendosi dai piccoli fornitori locali. Viene inoltre specificato sul loro sito: “La cucina del FRE guidata da Paolo Meneguz si ispira ai concetti della sostenibilità, della territorialità e della lotta agli sprechi. Vengono utilizzate anche le parti considerate meno nobili degli animali macellati, acquistati interi, per preparare piatti studiati secondo il taglio. La prossimità è garantita attraverso la conduzione di un orto e frutteto biologico – dove si coltivano ortaggi, frutta di varietà antiche ed erbe aromatiche. Il foraging – ovvero la ricerca di prodotti spontanei e selvatici come funghi, piccoli frutti, essenze, fiori, bacche e piante commestibili, la selvaggina e pesci di fiume completano un menù marcatamente territoriale.” Sorge all’interno di quella che una volta era la bottega di un falegnamen, ‘fre’ in piemontese, l’arredamento segue lo stesso filone della cucina, cioè valorizzare gli artigiani locali: i tavoli in legno sono realizzati infatti da un artigiano di Cuneo, e il risultato è un’elegante, sobrio e caldo locale che si armonizza con il paesaggio che si ammira al di fuori delle finestre e dalla terrazza. Come noterete dalla foto la mia scelta di vino è caduta su un’eccellenza locale, il Barolo marchiato REVA del 2014: nebbiolo 100%. “Se il gufo fa il nido su una quercia tra le vigne, l’annata sarà indimenticabile…”: questa era la credenza degli antichi vignaioli, cui alla cantina “Réva” si rende omaggio riportando sull’etichetta del Barolo proprio la figura del gufo, simbolo di saggezza, per un vino che se pazientemente atteso ripaga appieno gli anni trascorsi ad aspettarlo. Riposa per 24 mesi in botti di rovere, per essere poi imbottigliato nel mese di agosto: è un Barolo da chiamare in causa quando si ha a che fare con le carni rosse, con la selvaggina o con i formaggi stagionati. Insieme al bollito misto alla piemontese ci sta che è una bellezza. Si presenta alla vista di un bel rosso rubino, con delicati riflessi granata. Il bouquet olfattivo è impostato su note mature di frutta a bacca rossa, completate da sfumature di salvia, di petali di rosa e di tabacco. Pieno ed elegante il sorso, ben levigato nella trama tannica, avvolgente e profondo, di lunga persistenza. Il pranzo si è aperto con un amuse-bouche molto particolare, dei macarons con crema di fegatelli e riduzione di melograno; nonostante non sia un’amante di fegato e patè devo confessare che ne avrei ordinati altri perché erano delicatissimi! Successivamente il piatto con l’ingrediente magico che il mio palato stava già pregustando da giorni, il re delle Langhe, il tartufo bianco. Questa volte, dopo averlo assaporato su un primo di tagliolini la sera prima, era in abbondanza a ricoprire uovo poche, patate e nocciole. Un’esplosione di gusto, la delicatezza del tartufo bianco è qualcosa di indescrivibile, insieme all’uovo riesce a creare un’armonia di sapori che lo esalta in modo impeccabile. Successivamente un altro piatto tipico della zona, i ravioli del plin con ripieno al cinghiale, burro acido e salsa di sambuco, assolutamente imperdibili; giusta acidità a compensare il ripieno dei ravioli, pasta squisita, un peccato finirli. Come secondo un’ottima faraona accompagnata dalla barbabietola. Infine come dolce la mela renetta a fare da protagonista, in varie consistenze.
Un degno finale per un pranzo memorabile, sicuramente degno delle aspettative.
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August 2021
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