Una domenica dedicata a una gita fuori porta. Mèta questa volta sono le ridenti colline piacentine per andare a visitare una cantina non molto celebre ma decisamente interessante sulla carta e per provare una nuova Osteria, questa di nome Ostreria Fratelli Pavesi, il cui oste ha vinto il premio come miglior Oste italiano dell’anno per Slow Food. Si entra con l’auto direttamente nella corte dov’è situato il ristorante, ambiente rustico ma molto curato, tavoli in legno apparecchiati con runner in lino bianchi, siamo stati fatti accomodare al pieno di sopra in una bella sala ampia con pareti di mattoni rossi e finestre che danno sul cortile e sulle colline circostanti. Molto interessante la cantina dell’Osteria dove vengono custoditi alcuni ottimi salumi che vengono poi serviti in tavola. E non potevamo dunque non iniziare con un piatto della tradizione con i salumi, le tre DOP piacentine, coppa, salame e pancetta e la mariola (presidio Slow Food) accompagnate dalla giardiniera home-made dell’Ostreria. Un piatto che solo a vederlo mette allegria! Tra gli antipasti degno di nota è stato un tripudio di colore e e creatività nell’impiattamento: Cappon magro di acqua dolce con storione, trota, verdure di stagione e salsa verde. Davvero un piatto interessante per la vista e per il sapore. Passando ai primi, un altro classico della cucina italiana tradizionale, i Pisarei e fasò con fagioli dell’occhio e cotiche di maiale pesante. Degno rappresentante della tradizione anche il tortello piacentino con ricotta, spinaci e Parmigiano Reggiano 36 mesi, ottima pasta per sapore e consistenza e buonissimo il ripieno. Per finire abbiamo deciso di condividere per il tavolo la costata piacentina, alto livello di marezzatura, frollatura minima 70 giorni con la patata sfasciata fritta; la carne risultava un po’ dura, sono abituata alla fiorentina che si taglia con il pensiero e questo purtroppo non era altrettanto. Degne di nota invece le patate fritte, incantevoli!
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August 2021
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