Oggi, in occasione del compleanno di mia sorella, abbiamo deciso di pranzare da Fourghetti a Bologna, famoso locale dello Chef Bruno Barieri inaugurato già 3 anni fa. Sono bolognese e sebbene mi divida tra Bologna e Milano per lavoro e vita privata, passo ancora buona parte della settimana nella mia città. Nonostante avessi letto alcune recensioni non particolarmente lusinghiere ed entusiaste, ho invece trovato un paio di spunti per apprezzare questo ristorante. Prima di tutto l’ambiente, finalmente un posto un po’ più in stile ‘milanese’ che bolognese, dove mi sono sentita francamente più a mio agio rispetto ad altri locali della mia città. Perché apprezzarlo? Un briciolo in più di ricercatezza e modernità può essere un elemento solo positivo e diventare una valida alternativa alla scelta cittadina di base; ormai quello che ci aspettiamo andando in un ristorante non è più solo la ricerca di una cucina sorprendente, di preparazioni e cotture innovative con materie prime di ottimo livello e di uno Chef blasonato (elementi che restano comunque la base fondamentale a mio avviso) ma si desidera anche essere accolti in un ambiente piacevole che faccia da contorno a quella che viene ritenuta una vera e propria ‘esperienza’. Per iniziare potreste assaggiare le capesante arrostite con parmigiana di melanzane e Bufala in gratin di sapore di pomodoro e basilico: un piatto veramente ricco di sapori, forse in questo caso avrei apprezzato un po’ più di semplicità. Non male il salmone selvaggio marinato al limoncello e spezie con tortino di Pappa al pomodoro, raratouille di sedano croccante, olio e fior di sale. Piatto cruciale che volevo assolutamente assaggiare, i famosi tortellini ripassati con fonduta di Parmigiano e profumo di Noce Moscata. In tutta onestà mi sono piaciuti anche se non posso dire di aver fatto le capriole. E’ un piatto goloso e sia la pasta che il ripieno di carne erano di discreto livello. Mi è piaciuta molto la presentazione in una ciotola decorata, un po’ fuori dagli schemi della tradizione bolognese per cui la tradizione li vuole in brodo ed in piatti classici. Vi devo però confessare che i miei tortellini preferiti sono appunto in brodo di carne e di dimensioni piccole, dove la pasta diventa un tutt’uno con il ripieno e risultano quindi belli corposi all’assaggio. Per concludere non eccelso a mio avviso il polpo ripassato con timo e origano su broccoli grigliati, la cottura non era ottimale e la consistenza non esaltava quindi il pezzo abbastanza grande del pesce.
Non male la gramigna con ragù d’anatra, salsa ai piselli e glassa di caprino: forse un intero piatto può risultare solo un po’ pesante, ho trovato che mancasse un tantino di freschezza per i miei gusti.
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August 2021
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