E’ passato ormai un mese dalla mia visita in quel piccolo paradiso di colline e vini che è il Chianti. La Toscana è una terra dai colori e dai sapori intensi, dai paesaggi dolci e accattivanti che ti restano impressi a lungo nella memoria; è una terra di gente con grande personalità e che ha un grandissimo amore e orgoglio per la bellezza e la prestigiosità dei frutti che questo angolo di mondo regala. La prima tappa è stata la famosa cantina Antinori situata in località Bargino, nel Chianti Classico. Questa recente struttura ultimata nel 2012 dopo circa 7 anni di intensi lavori, fortemente voluta dalla famiglia Antinori, è un capolavoro di architettura e design che, nonostante l’imponente dimensione, riesce perfettamente ad integrarsi e mimetizzarsi in mezzo ai vitigni di Sangiovese che la circondano a tutto tondo. Ed era proprio questa l’intenzione: far nascere una struttura che, costruita con materiali che si connettono strettamente con la natura e la terra di origine (vetro, legno, cotto) si fondesse in un certo senso con il suo habitat. Al piano terra dove si accede dall’ingresso principale è possibile prenotare le visite guidate in cantina, acquistare un vino desiderato ed è inoltre consentito l’accesso ad una libreria con testi sul tema vino, famiglia Antinori e Sangiovese. La visita inizia con una sosta dentro all’auditorium dove un filmato di circa 10 minuti racconta la storia ed illustra le varie personalità dei membri della famiglia Antinori; successivamente si è guidati negli spazi interrati, un vero piccolo mondo di produzione, dove numerose barriques riposano al fresco, dove avviene una parte della produzione del vino che viene spiegato in modo esaustivo e competente dalla guida che è Sommelier certificato Ais. A termine della visita nella cantina si risale al piano terra per degustare tre vini della famosa azienda. Il primo vino, un San Giovanni della Sala del 2017, un bianco con note floreali calde che ricordano la frutta matura, sapido ma contemporaneamente morbido con finale che rimane al lungo sul palato. Il secondo, un Villa Antinori Chianti Classico Riserva del 2013, un rosso deciso, dal colore rubino intenso, profumato di frutti rossi, mirtillo e lampone e con un tono deciso al palato, tannini dolci e affumicatura che perdura a lungo nel tempo. Il terzo è ultimo vino, il Bramasole Cortona DOC, un altro rosso, un Syrah al 100%, che esprime al massimo la territorialità in cui viene prodotto, al naso decisamente raffinato con note di prugna bianca e pepe nero, gusto pieno, avvolgente e strutturato ma morbido, riporta sentori di frutti di bosco con tabacco e liquirizia e un finale persistente e sapido. Dopo la degustazione a termine della visita è possibile recarsi al ristorante che si trova al piano superiore che offre una splendida vista sulle vallate formate da filari infiniti, ad inizio settembre ancora carichi di bellissimi e colorati grappoli di Sangiovese. C’è quindi un’ulteriore occasione di soffermarsi a sorseggiare e degustare alcuni vini di una delle cantine più famose del mondo, magari accompagnando i sorsi a qualche tipico piatto della cucina toscana: si può infatti scegliere tra un vero e proprio pranzo dentro al ristorante oppure accomodarsi nel Wine Bar all’aperto dove vengono offerti piatti meno elaborati pensati piuttosto per accompagnare la degustazione (bruschette e taglieri di salumi e formaggi). La mia scelta in questo caso è ricaduta sulle Donzelle (pasta di pane fritta) con stracchino ed olive toscane. Successivamente mi sono rilassata e ho passato la notte in un posto a dir poco incantevole, il Borgo di Vescine in località Radda in Chianti: si tratta di un borgo medievale del XIII secolo dove le antiche abitazioni del villaggio oggi sono diventate affascinanti camere per gli ospiti che desiderano continuare a sentirsi immersi nella natura. La posizione che domina dall’alto le colline del Chianti permette infatti di avere una vista mozzafiato su un’ampia porzione di terra e su un bellissimo cielo che di notte, grazie alla distanza dai centri abitati, regala milioni di stelle luminose. E’ inoltre presente un ristorante all’interno del Borgo. La carne, la famosa fiorentina, rende merito alla sua fama, veramente squisita! L’atmosfera poi, particolarmente durante la cena, è davvero molto calda, accogliente, quasi familiare, davvero rilassante. Il giorno successivo l’ho dedicato alla visita di Fonterutoli, in località Castellina in Chianti, e della sua principale e famosa attrattiva: il Castello di Fonterutoli. Arrivando da Radda in Chianti si può scorgere già dalla strada il paese come un minuscolo agglomerato di case immerse nel verde degli ulivi circostanti. Come per la cantina dei Marchesi Antonori, anche la cantina di Fonterutoli è una cantina moderna frutto di un progetto innovativo e a basso impatto ambientale, dove gusto estetico e funzionalità sono perfettamente in armonia. La cantina è provvista di una zona disposta a 15 metri di profondità dove si può ammirare la presenza di una parete di roccia dove scorrono in modo del tutto naturale varie falde di acqua che garantiscono il giusto grado di umidificazione alle barriques presenti. La degustazione ci ha portato all’attenzione tre vini della Cnatina Mazzei. Il Fonterutoli Chianti Classico del 2016, Sangiovese 90%, Malvasia nera e Merlot 10%, ha un corpo elegante e ben proporzionato, aromi di frutti di bosco e spezie, intenso e morbido. Successivamente un vino di punta, famoso e molto apprezzato, un grande vino rosso il Siepi 2015, concentrato di Sangiovese e Merlot, dal colore rosso porpora brillante, intenso ed elegante con netti profumi di frutta rossa ed erbe aromatiche, sentori di cioccolato fondente e note tostate, con un finale straordinariamente lungo. Ultimo, Zisola Effe Emme 2012, Petit Verdot al 100%, nasce dalla proprietà della famiglia Mazzei vicino a Siracusa, in Sicilia; è un vino che dopo la vinificazione in rosso viene lasciato maturare in piccoli fusti di rovere per 16 mesi; ha un colore rosso rubino carico, al naso è intenso ed elegante con profumi di sottobosco e tannini raffinati e che si sposa bene con piatti elaborati come quelli di origine siciliana e con formaggi ben stagionati. Anche in questo caso si può proseguire l’esperienza enogastronomica toscana nell’Osteria di Fonterutoli, un posto incantevole, tavoli all’aperto tra gli ulivi e in mezzo a un prato molto curato; l’Osteria propone solo piatti preparati con ingerdienti locali, freschi e di stagione. Impossibile non proseguire assaggi di vini rossi locali insieme a taglieri di salumi e formaggi.
Un piatto molto interessante che ho provato: orzotto allo zafferano, quasi un risotto ben mantecato dove però si distingue decisamente l’orzo croccante
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August 2021
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