Nel mezzo di una terra antica e mistica come l’umbria sorge una cantina che è soprattutto un’opera d’arte: Il Carapace Tenute Castelbuono della famiglia Lunelli. Il carapace di Arnaldo Pomodoro è un luogo incredibile, una struttura a forma di guscio di tartaruga, il carapace appunto, immerso tra i vigneti tra Montefalco e Assisi, dove natura, vino e arte dialogano tra loro. Il carapace, sinonimo di longevità e lentezza, è la perfetta metafora per il vino simbolo di questa terra, il Sagrantino, che invecchia lentamente ed e in grado di regalare vini di grande struttura e carattere. Costruito tra il 2005 e il 2012 dopo un lungo studio sui materiali, presenta una struttura in legno (soffermatevi all’interno ad ammirarla) e una cupola in rame che ha cambiato colore negli anni per l’ossidazione risultando in un vero e proprio processo di integrazione nel territorio. Scendendo per una rampa di scale scenografiche vi ritrovate in uno scrigno dov’è custodito il vino. Bellissima la degustazione nella sala accoglienza, davanti alle vetrate a tutto tondo che si affacciano sui vigneti. Dal 2014 la produzione è di vini biologici certificati e la distribuzione avviene in 50 paesi del mondo, seguendo i canali del Ferrari.
Le mie preferenze tra i vini degustati: Montefalco Rosso DOC Ziggurat 2017, Sangiovese 70% e Sagrantino 15%, ottimo per una grigliata tra amici e in abbinamento a formaggi di media stagionatura. Montefalco Sagrantino DOCG Carapace 2015, uve Sagrantino 100%, profumi intensi e gusto elegante e persistente, per la sua struttura è indicato da abbinamenti con piatti più elaborati come quelli di carne, ad esempio con un piatto tipico della tradizione umbra, l’anatra al Tartufo Nero di Norcia.
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August 2021
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