Mentre ero nella zona di Teramo una sera sono andata a Giulianova per provare il ristorante Aprudia. Un ambiente molto piacevole con un dehor silenzioso e defilato dal traffico cittadino, una cucina di ricerca e sostenibile, nata da poco più di un anno ma che osa con sapori e abbinamenti. L’intento è decisamente creativo con la ricerca di giochi di contrasti, unione di ingredienti particolari (soprattutto locali ma non solo) e varie consistenze che possano stupire. Tra tutti i cappelletti (golosi) e il dolce (interessante) mi hanno colpito piacevolmente. In alcuni piatti è forse mancato un po’ di quello ‘sprint’ che ti fa esclamare ‘wow’ ma le premesse ci sono tutte per una bella crescita. Per la scelta del vino mi sono affidata al consiglio della sala e ho così assaggiato un ‘rosato travestito da rosso’ (anche se fuori regione), Sant’Isidoro di Maria Pia Castelli a base di Sangiovese e Montepulciano. Cappelletti anatra e bufala con brodo di cappesante, agnello e anguria, piatto che mi è piaciuto e mi ha ingolosito . Pomodoro (in forno a 70 gradi per 7 ore) cuore di bue, tagete, aglio nero, zenzero marinato Cipolla rossa di Tropea con farcia di fagioli neri fermentati e alghe, cicoria spontanea e senape in grani: manca forse un po’ di sprint, la senape è il sapore predominante anche sulla cipolla . Melanzana al forno, ricotta di pecora e sesamo, capperi, aglio e aglio fermentato, coriandolo Caramello al rafano, morbido di caprino, mandarino kumquat e sassi d’Abruzzo (mandorle mantecate in cacao, zucchero, liquirizia, scorza di limone), cialda al wasabi
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August 2021
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